mercoledì 1 dicembre 2010

Organismi viventi per le microturbine eoliche

Si potrebbe parlare di "architettura bio-organica". Di certo, il tema dell'autoriparazione dei materiali agita i sonni di numerosi ricercatori sparsi in tutto il mondo. Augustin Otegui, dal Messico, propone ad esempio il NanoVentSkin, un progetto che prevede l'utilizzo di organismi "viventi" per realizzare le microturbine eoliche (su scala nanometrica) caratterizzate da una superficie composta da celle fotovoltaiche organiche. Il che significa (o meglio: dovrebbe significare) che quando una turbina ha un guasto o un calo di potenza, grazie al loro sistema di nanofili, un segnale viene inviato al sistema centrale e i microorganismi vengono da questo "invitati" a rigenerare il settore interessato.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili - novembre 2010

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