Un impianto solare fotovoltaico serve per produrre energia elettrica dal sole, attraverso l’impiego di moduli fotovoltaici. L’energia che ne deriva può essere utilizzata istantaneamente per i consumi domestici (luce, elettrodomestici…) oppure può essere riversata nella rete elettrica del gestore locale (ENEL, ACEA, A2A).
Si calcola che l’investimento per un impianto fotovoltaico possa essere ripagato in 8-10 anni solo con il risparmio in bolletta; si deve poi tenere conto che lo Stato incentiva la realizzazione di questo impianto, tramite il Conto Energia. Il funzionamento è basato su un regime di interscambio con la rete elettrica pubblica: nei momenti di scarsa insolazione – per esempio di notte – l’energia viene prelevata dalla rete; di giorno, oppure nei mesi più soleggiati, l’eventuale eccedenza di produzione può essere immessa nella rete.
La corretta esposizione dell’impianto ha un peso notevole sulla buona riuscita dell’intervento: il sopralluogo del progettista si rende dunque necessario per verificare la possibilità di installare i panelli esponendoli a sud e con una inclinazione di 25 -35 gradi. Deve poi essere verificata l’assenza di ostacoli che potrebbero creare ombreggiamento e la disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli. Si tenga, infatti, presente che occorre una superficie di circa 8-10 m2 per ogni KW di potenza.
La producibilità di energia di un impianto fotovoltaico è influenzata da alcuni fattori: la radiazione solare e le condizioni ambientali del sito lungo tutto l’anno, le prestazioni tecniche dei moduli e dell’inverter, l’inclinazione dei moduli, l’esposizione e le eventuali ombre temporanee. La potenza di picco (kWp) di un impianto esprime la potenza teorica massima che esso può produrre in condizioni standard di insolazione e temperatura dei moduli (100 W/m2 e 25°).
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