giovedì 30 dicembre 2010

Come funziona un impianto fotovoltaico

Un impianto solare fotovoltaico serve per produrre energia elettrica dal sole, attraverso l’impiego di moduli fotovoltaici. L’energia che ne deriva può essere utilizzata istantaneamente per i consumi domestici (luce, elettrodomestici…) oppure può essere riversata nella rete elettrica del gestore locale (ENEL, ACEA, A2A).

Si calcola che l’investimento per un impianto fotovoltaico possa essere ripagato in 8-10 anni solo con il risparmio in bolletta; si deve poi tenere conto che lo Stato incentiva la realizzazione di questo impianto, tramite il Conto Energia. Il funzionamento è basato su un regime di interscambio con la rete elettrica pubblica: nei momenti di scarsa insolazione – per esempio di notte – l’energia viene prelevata dalla rete; di giorno, oppure nei mesi più soleggiati, l’eventuale eccedenza di produzione può essere immessa nella rete.

La corretta esposizione dell’impianto ha un peso notevole sulla buona riuscita dell’intervento: il sopralluogo del progettista si rende dunque necessario per verificare la possibilità di installare i panelli esponendoli a sud e con una inclinazione di 25 -35 gradi. Deve poi essere verificata l’assenza di ostacoli che potrebbero creare ombreggiamento e la disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli. Si tenga, infatti, presente che occorre una superficie di circa 8-10 m2 per ogni KW di potenza.

La producibilità di energia di un impianto fotovoltaico è influenzata da alcuni fattori: la radiazione solare e le condizioni ambientali del sito lungo tutto l’anno, le prestazioni tecniche dei moduli e dell’inverter, l’inclinazione dei moduli, l’esposizione e le eventuali ombre temporanee. La potenza di picco (kWp) di un impianto esprime la potenza teorica massima che esso può produrre in condizioni standard di insolazione e temperatura dei moduli (100 W/m2 e 25°).

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