Una video camera trasmette immagini a un processore, che visualizza le immagini su uno schermo LCD posto all’interno degli occhiali del paziente; lo schermo trasmette poi impulsi di luce infrarossa che proiettano l’immagine a celle fotovoltaiche impiantate sotto la retina. Infine, le cellule fotovoltaiche convertono i segnali luminosi in impulsi elettrici, che a loro volta stimolano i neuroni della retina a loro collegati. Stiamo parlando di umanoidi? Nient’affatto, solo di uomini.
E nello specifico, di uomini ciechi, che ora potrebbero tornare a vedere”. Un team di ricercatori dell’Università di Stanford, infatti, ha sviluppato una nuova generazione di impianti retinici ispirata dalle celle fotovoltaiche. Quello progettato da David Palanker, Peter Pçeumans e Stephen Baccus è un impianto flessibile, che fa uso di materiali normalmente utilizzato nei chips e nelle celle solari, con circa 1.000 elettrodi (contro i 60 normalmente utilizzati), che permette al paziente di vedere l’intero campo visivo senza deformazioni e senza muovere la testa.
Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili
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