La NanoSail-D mentre sorvola l'Italia meridionale |
Grazie alle sue "vele solari", che gli permettono di essere spinto dalla pressione della radiazione solare, l’apparecchio finirà la sua missione calandosi lentamente verso l'atmosfera terrestre, dove si frantumerà senza lasciare traccia di sé nello spazio. E' questa un'altra sperimentazione portata avanti dagli scienziati della Nasa e che permetterà di ridurre la quantità di "spazzatura spaziale" rappresentata oggi da un'enorme quantità di satelliti in orbita.
E pensare che di NanoSail-D si erano ormai perse le speranze. Incastrata infatti nel satellite che l'eveva portata in orbita lo scorso novembre, soltanto il 17 gennaio scorso - probabilmente per un movimento di assestamento del satellite - la NanoSail-D è uscita e ha aperto le sue vele, cominciando la sua navigazione spaziale. Anche questa è energia rinnovabile...
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