giovedì 30 dicembre 2010

Funziona a energia solare l'aereo che vola anche di notte

Il mito di Icaro narra che fu il calore del sole a sciogliere le ali di cera costruite dal padre, Dedalo, e a mutare in tragedia il sogno del primo uomo che voleva volare. Quasi a voler farsi perdonare quell’antico sgarbo, oggi è proprio il sole a permettere all’uomo di staccarsi dal suolo senza bruciare alcun carburante, senza inquinare ulteriormente un cielo già saturo di veleni. Stiamo parlando di un aereo mosso dall’energia solare: un “volo verde”, finalmente! Dietro il progetto del velivolo a energia solare ci sono Bertrand Piccard e André Borschberg, due svizzeri famosi nel mondo del volo, il primo per aver circumnavigato il globo in mongolfiera, il secondo per la triplice veste di ingegnere progettista, pilota d’aerei ed elicotteri, imprenditore di successo.

Le intuizioni geniali e un po’ visionarie del primo e le competenze del secondo hanno portato alla nascita di qualcosa che potrebbe dare il via a una rivoluzione ecologica nel mondo del trasporto aereo, responsabile insieme a quello terrestre dell’emissione di un terzo dei gas serra che stanno surriscaldando il pianeta: il nome da tenere d’occhio è Solar Impulse; così è stato battezzato il primo velivolo a energia solare che abbia mai solcato i cieli. Il decollo inaugurale è, infatti, av-venuto nel dicembre del 2009 ed è stato un successo.

Ma è recentissimo il primo vero trionfo dei due novelli argonauti: tra il 7 e l’8 luglio scorsi, il Solar Impulse ha volato ininterrottamente per 26 ore, decollando al mattino e atterrando il mattino seguente. Un’intera notte passata in cielo grazie all’energia solare accumulata nelle batterie incrociando a oltre 8.000 metri di quota durante il giorno, per sfruttare al massimo i raggi della nostra stella.

Articolo tratto dalla rivista Energia Solare & Rinnovabili di novembre 2010

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Come funziona un impianto fotovoltaico

Un impianto solare fotovoltaico serve per produrre energia elettrica dal sole, attraverso l’impiego di moduli fotovoltaici. L’energia che ne deriva può essere utilizzata istantaneamente per i consumi domestici (luce, elettrodomestici…) oppure può essere riversata nella rete elettrica del gestore locale (ENEL, ACEA, A2A).

Si calcola che l’investimento per un impianto fotovoltaico possa essere ripagato in 8-10 anni solo con il risparmio in bolletta; si deve poi tenere conto che lo Stato incentiva la realizzazione di questo impianto, tramite il Conto Energia. Il funzionamento è basato su un regime di interscambio con la rete elettrica pubblica: nei momenti di scarsa insolazione – per esempio di notte – l’energia viene prelevata dalla rete; di giorno, oppure nei mesi più soleggiati, l’eventuale eccedenza di produzione può essere immessa nella rete.

La corretta esposizione dell’impianto ha un peso notevole sulla buona riuscita dell’intervento: il sopralluogo del progettista si rende dunque necessario per verificare la possibilità di installare i panelli esponendoli a sud e con una inclinazione di 25 -35 gradi. Deve poi essere verificata l’assenza di ostacoli che potrebbero creare ombreggiamento e la disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli. Si tenga, infatti, presente che occorre una superficie di circa 8-10 m2 per ogni KW di potenza.

La producibilità di energia di un impianto fotovoltaico è influenzata da alcuni fattori: la radiazione solare e le condizioni ambientali del sito lungo tutto l’anno, le prestazioni tecniche dei moduli e dell’inverter, l’inclinazione dei moduli, l’esposizione e le eventuali ombre temporanee. La potenza di picco (kWp) di un impianto esprime la potenza teorica massima che esso può produrre in condizioni standard di insolazione e temperatura dei moduli (100 W/m2 e 25°).

Come funziona un impianto solare termico

Un impianto solare termico serve per produrre acqua calda per uso sanitario e/o riscaldamento attraverso i pannelli solari termici (altrimenti detti collettori solari) che sono dispositivi in grado di convertire la radiazione solare in energia termica.

L’energia, può essere immagazzinata e dunque può essere utilizzata in un secondo momento. Questi impianti, che spesso vengono confusi con i pannelli solari fotovoltaici, sono facilmente integrabili nella struttura architettonica di un edificio e hanno un basso costo di manutenzione.

Il funzionamento di questi impianti è piuttosto semplice: la circolazione dell’acqua dal serbatoio al rubinetto domestico è realizzata mediante circolazione naturale o forzata; in caso di circolazione forzata il pannello solare integra una pompa idraulica con alimentazione elettrica.

L’efficienza dei pannelli solari termici varia naturalmente in funzione dell’esposizione solare, della latitudine, della stagione e delle condizioni meteorologiche. Anche il numero di pannelli che si devono installare varia con il clima del luogo e naturalmente con le esigenze dell’utenza. Si tenga comunque conto che un pannello di un metro quadrato produce in media 80-120 litri di acqua calda al giorno.

E’ chiaro che di notte i pannelli solari termici non producono acqua calda, cosi come quando piove. Ecco perché è indispensabile il serbatoio, la cui funzione è proprio quella di accumulare l’acqua per renderla disponibile al momento del bisogno. Normalmente i pannelli solari termici non sono l’unico dispositivo per il riscaldamento dell’acqua presente in un’abitazione. Sono, infatti, spesso affiancati da scaldabagni elettrici o caldaie a metano.

L’impianto fotovoltaico va assicurato ma solo con la polizza giusta

La copertura assicurativa è sempre consigliabile per tutelare il proprio investimento ma è fondamentale scegliere la modalità su misura per le proprie esigenze. Uno dei problemi legati all’esercizio degli impianti da fonti rinnovabili durante il loro ciclo di vita - questione particolarmente sentita dai sistemi fotovoltaici per i quali un qualsiasi fermo rappresenta una perdita sia sotto al profilo della produzione, sia e specialmente su quello dei corposi incentivi - è quello assicurativo.

Assicurare un impianto fotovoltaico significa proteggere il proprio investimento da una serie di imprevisti che vanno dal guasto elettrico, agli eventi atmosferici, passando per il furto, fenomeno che si sta sviluppando non poco e che ha per oggetto principale i grandi impianti, ma sta interessando anche quelli domestici, magari posti su abitazioni secondarie o situate in luoghi isolati.

Come in altri settori, probabilmente non esiste un’assicurazione ottimale per il proprio impianto fotovoltaico che, è bene specificarlo, ha sempre e comunque caratteristiche uniche in quanto tagliato su misura per la specifica installazione, ma è sicuramente possibile scegliere le condizioni per proteggere il proprio investimento. Prima di tutto è bene sgombrare il campo da un equivoco di fondo.

Spesso quando parliamo di pannelli fotovoltaici si pensa che questi componenti siano garantiti per venti anni. In realtà la maggior parte dei costruttori garantisce il rendimento, entro una certa fascia con un tasso di decadimento annuale, effettivamente per venti anni, ma la funzionalità dei pannelli stessi è garantita, come per tutti i prodotti, solo per due anni. Quindi il cosiddetto “guasto elettrico” che avvenga 24 mesi dopo l’acquisto non è garantito dall’azienda costruttrice, ragione per la quale è ancora più necessario assicurarsi da eventuali problemi nel periodo successivo.

L'articolo integrale è pubblicato sulla rivista Energia Solare & Rinnovabili di novembre

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Serve un installatore? Ecco come sceglierlo

Se si vuole installare nella propria casa un impianto solare, sia che si tratti di fotovoltaico o di solare termico, la prima cosa da fare è rivolgersi a operatori davvero competenti. Ma come districarsi nel labirinto delle offerte? Ecco di cosa si deve tener conto per orientarsi nella scelta.

Nel momento in cui si sceglie di dotarsi di un sistema a fonti rinnovabili di tipo domestico diventa cruciale la scelta dell’installatore. A oggi, infatti, non esistono albi o certificazioni efficaci su questo fronte e qualsiasi installatore elettrico nel caso del fotovoltaico, o termoidraulico se si tratta di solare termico, può improvvisarsi tecnico abile all’installazione di questi impianti, le cui problematiche sono molto distanti da quelle tipiche dell’elettricista o del termoidraulico tradizionali.

È vero, però, che molti installatori attivi da anni hanno sviluppato, attraverso corsi di formazione ed esperienze sul campo, un know-how che li qualifica a pieni voti, ma la scelta finale tocca al cliente che proprio esperto spesso non lo è. Quali sono quindi le cose a cui prestare attenzione quando si sceglie un installatore per realizzare il proprio impianto a fonti rinnovabili? La prima regola, elementare, è quella di non fermarsi al primo preventivo chiedendone più di uno a ditte d’installazione che abbiano nel proprio curriculum impianti simili a quelli che si vogliono realizzare a casa propria diffidando dei ribassi eccessivi e di chi millanta un’estrema facilità di installazione.

I sistemi a rinnovabili, infatti, sono “cuciti” su misura dell’utente – non esiste un’installazione uguale all’altra – e necessitano un approccio specifico, caso per caso. L’inclinazione del tetto, l’esposizione e la latitudine sono solo alcuni degli elementi che non devono essere assolutamente sottovalutati, pena lo scarso rendimento del sistema e la conseguente perdita dell’investimento.

L'articolo integrale è pubblicato sulla rivista Energia Solare & Rinnovabili di novembre

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La casa? Indipendente, sostenibile e si monta in poche ore

ZeroHouse è una casa prefabbricata completa per la vita di quattro adulti: si monta e si smonta in poche ore. Integralmente climatizzata, è fornita di collettori solari con batterie d’accumulo (una settimana di autonomia a pieno regime). L’illuminazione è a led integrati a soffitto e parete. L’acqua piovana è raccolta in una cisterna da 2.200 litri, pronta per l’uso. I rifiuti organici sono riciclati come compost. L’involucro strutturale è isolato con schiuma a cellule chiuse, vetri basso emissivi e porte esterne in pannelli aero-gel sottovuoto. L’ancoraggio mediante pali elicoidali assicura stabilità su pendii inclinati fino a 35°. Tutti i sistemi sono controllabili attraverso un laptop.

L'articolo integrale è pubblicato sulla rivista Energia Solare & Rinnovabili di novembre

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Luca Mercalli: che sia nuvolo o sereno, credo nel benefico potere del sole

Ci parla di meteo ogni settimana, è notoriamente un ecologista ed era abbastanza logico immaginare che sarebbe stato un entusiasta fruitore dell’energia solare. Luca Mercalli racconta alla rivista Energia Solare & Rinnovabili la sua “storia solare” che inizia quando noi comuni mortali avevamo appena iniziato a sentire che qualche matto voleva far la doccia calda e accendere le lampadine sfruttando il sole. “Realizzai il mio primo pannello solare nel 1981, a quattordici anni. Non mi interessavano le partite di calcio seguite dai miei coetanei e per divertirmi avevo a disposizione un’officina meccanica di famiglia. Un giorno tra i materiali da rottamare trovai un bel vetro doppio di circa due metri quadri. L’eco della crisi petrolifera del 1973 era ancora vivo e quindi la sfida di raccogliere energia dal sole m’incuriosiva. Aiutato da mio padre, costruii un telaio di acciaio inox, applicai al vetro una lastra di rame verniciata di nero sulla quale saldai a stagno una lunga serpentina sempre di rame, poi un materasso di lana di roccia e un laminato sul retro. Ecco fatto! Dopo pochi minuti, applicato il tubo dell’acqua a un’estremità, constatai che dall’altra usciva l’acqua calda per fare la doccia in giardino: una gran soddisfazione! Però era un gran catafalco sempre precario e difficile da adattare a una casa: gli orribili trespoli che qua e là altri pionieri dell’energia solare collocavano in quegli anni sui tetti, mi scoraggiarono dall’andar oltre”.

“Il mio primo impianto di solare termico per produrre acqua calda sanitaria e per integrare il riscaldamento con caldaia a metano a condensazione lo installai nella casa dove ora abito, all’imbocco della Valle di Susa, nel 2004”.

“Quando il tiepido fiotto mi scorre addosso penso alla bellezza di partecipare a un grande disegno umano e universale: grazie all’intelligenza collettiva e alla scienza ho intercettato un po’ di energia del sole altrimenti dispersa, non ho bruciato combustibili fossili, non ho prodotto gas che alterano il clima, non ho pagato bollette rendendomi schiavo della borsa energetica e degli equilibri geopolitici”.

L’intervista integrale a Luca Mercalli è pubblicata sul numero di novembre della rivista Energia Solare & Rinnovabili
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martedì 28 dicembre 2010

Il grafene sarà il materiale del futuro nel settore fotovoltaico

Un’immagine ingrandita del grafene che, secondo due ricercatori russi, potrebbe sostituire con successo il silicio
Pannelli solari, minicomputer, schermi touch screen di nuova generazione… comunità scientifi ca internazionale e mondo dell’industria in piena sintonia: il grafene, sì proprio quello del lapis, sarà il materiale del prossimo futuro. E soprattutto nei settori caratterizzati da un alto tasso di innovazione.

E questo non solo per la recente notizia dell’assegnazione del Nobel ai due ricercatori russi Andre Geim e Constantin Novoselov (ovvero, i “padri” del grafene), ma proprio per le specifi che caratteristiche del grafene, adatto, per esempio, sia per trasparenza sia per conducibilità, ad essere impiegato in molti ambiti. Sostituendo anche il silicio, finora il principe delle tecnologie solari.
Ma anche l’indio, ottimo materiale ma contraddistinto da costi ancora elevati.

Inoltre, il grafene è sensibile alla luce e dunque, in futuro, potrebbe essere utilizzato come rilevatore di numerosissime sostanze. Dallo smog al DNA o, ancora, per la marcatura di specifi che proteine.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Il sistema fotovoltaico per restituire la vista ai non vedenti

Una video camera trasmette immagini a un processore, che visualizza le immagini su uno schermo LCD posto all’interno degli occhiali del paziente; lo schermo trasmette poi impulsi di luce infrarossa che proiettano l’immagine a celle fotovoltaiche impiantate sotto la retina. Infine, le cellule fotovoltaiche convertono i segnali luminosi in impulsi elettrici, che a loro volta stimolano i neuroni della retina a loro collegati. Stiamo parlando di umanoidi? Nient’affatto, solo di uomini.

E nello specifico, di uomini ciechi, che ora potrebbero tornare a vedere”. Un team di ricercatori dell’Università di Stanford, infatti, ha sviluppato una nuova generazione di impianti retinici ispirata dalle celle fotovoltaiche. Quello progettato da David Palanker, Peter Pçeumans e Stephen Baccus è un impianto flessibile, che fa uso di materiali normalmente utilizzato nei chips e nelle celle solari, con circa 1.000 elettrodi (contro i 60 normalmente utilizzati), che permette al paziente di vedere l’intero campo visivo senza deformazioni e senza muovere la testa.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Rivista Energia Solare & Rinnovabili: il sommario del secondo numero in edicola

L’ENERGIA PULITA DI…
Giovanni Soldini: la barca è un piccolo mondo dove nulla si spreca. Parola di navigatore solitario

VISIONI FUTURE
Città galleggianti nell’immensità dell’oceano

SENZA PAROLE
- Energia sospesa sull’acqua
- Come un grande albero








STRANO… MA VERO
- Pedalando dalla Francia al Giappone con la bici solare
- Il sole per solcare i sette mari












IN COPERTINA
Il fotovoltaico facile… in sette mosse

GUIDA PRATICA
- Come leggere un preventivo. È indispensabile vagliare ogni dettaglio per evitare sgradite sorprese
- Solare termico: le semplici regole di manutenzione per garantire l’efficienza nel tempo
- Perfetta per il condominio ma anche per l’azienda. Se volete risparmiare denaro ed energia chiamate una ESCO
- Fotovoltaico: se è sull’edificio l’incentivo è migliore
- Conto Energia: come guadagnare col fotovoltaico

ORA È LEGGE!
Linee Guida: facciamo un po’ di chiarezza

COSA C’È DENTRO
- Solare termico: la scoperta dell’acqua calda. Grazie al sole
- Sistemi a pannelli radianti: il benessere parte dal pavimento

MA È VERO CHE…
- Esiste l’aria condizionata solare?
- Posso affittare ad altri il mio tetto?

COSA C’È DI NUOVO?
- La tenda fotovoltaica dà energia e fa ombra
- Due in uno: il pannello che produce energia e acqua calda
- La tastiera che si ricarica col sole
- Il fotovoltaico che protegge dall’acqua come un vero tetto

FUNZIONA COL SOLE
Sempre in giro con la giusta carica

SÌ, VIAGGIARE 
iOn: la city-car elettrica a canone mensile













RISPARMIARE CON…
- Automatismi intelligenti
- La termoregolazione avanzata ovvero una gestione dei consumi davvero su misura
- Le caldaie a condensazione. Alto rendimento, basse emissioni e consumi ridotti: così il caldo costa meno
- Le pompe di calore
- Caldo e fresco in diretta dalla natura

lunedì 27 dicembre 2010

Rivista Energia Solare & Rinnovabili: domani in edicola il secondo numero

Il numero 2 di Energia Solare & Rinnovabili, in edicola dal 28 dicembre 2010
Uscirà domani in edicola il secondo numero della rivista Energia Solare & Rinnovabili, la nuova rivista di Tecniche Nuove che parla di fotovoltaico, solare termico e rinnovabili con un linguaggio semplice ma esaustivo.

In questo numero l'esclusiva intervista a Giovanni Soldini, che spiega a Energia Solare & Rinnovabili come la barca sia un piccolo mondo dove nulla si spreca, energia compresa.
Le visioni future di questo fascicolo ci portano alle città galleggianti del colosso giapponese Shimizu, battezzate Green Float, costituite da torri alte mille metri e da terreni agricoli: tutto autosufficiente grazie all'energia solare.
Rimarrete "senza parole" guardando le immagini delle Solar Lily Pads, i pannelli solari fotovoltaici gallegianti sul fiume Clyde, a Glasgow, in Scozia.
E poi, incredibile ma vero, il diario di viaggio del ventiseienne Florian Bailly, che ha pedalato dalla Francia al Giappone grazie ai muscoli delle sue gambe e... alla sua bici fotovoltaica.
Un'ampia sezione dedicata al Conto Energia 2011, alle autorizzazioni per gli impianti, alle modalità di richiesta degli incentivi, alla documentazione da produrre dopo l'installazione, alle regole per una buona manutenzione degli impianti e a tante altre guide pratiche per sapersi orientare nel mondo delle rinnovabili, completano l'ampia offerta di contenuti del fascicolo di Energia Solare & Rinnovabili in edicola dal 28 dicembre 2010.

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giovedì 23 dicembre 2010

Impianto fotovoltaico per l'hotel Metropol di Senigallia: costi e ammortamento

L’intero sistema fotovoltaico dell'Hotel Metropol di Senigallia, in provincia di Ancona, è stato costruito nell’area di proprietà dell’albergo su strutture appositamente fabbricate e l’impianto è stato suddiviso in tre zone, ciascuna dotata del rispettivo inverter opportunamente dimensionato.

La prima, di forte impatto scenografico, copre l’ultimo piano dell’albergo e il grande terrazzo affacciato sul mare Adriatico; i moduli sono disposti a frangisole, sorretti da una struttura in acciaio appositamente disegnata per diventare la copertura di un’area che sarà adibita alla ristorazione, una volta ristrutturata la pavimentazione.

Il secondo campo fotovoltaico è situato su una pensilina sul retro dell’hotel nella zona dove si trovano le cucine, mentre il terzo è appoggiato su una pensilina che ombreggia parte del posteggio interno riservato agli ospiti. Qui sono previste anche due colonnine per la ricarica di veicoli elettrici che saranno quindi alimentati direttamente dal sole, mentre per la prossima stagione saranno messi a disposizione dei clienti scooter elettrici e biciclette a pedalata assistita.

- Tempi di installazione: 5 mesi
- Costi di realizzazione: 600mila euro
- Ammortamento impianto fotovoltaico: meno di 10 anni. E' previsto un flusso di cassa netto di 321.500 euro dopo 20 anni

Approfondimenti su: Energia Solare & Rinnovabili

L'impianto fotovoltaico a film sottile sul tetto della Conferenza delle Nazioni Unite


In linea con i motivi ispiratori della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (29 novembre – 10 dicembre, Cancun), sul tetto del Moon Palace Hotel, sede dell’importante evento, è stato costruito un impianto fotovoltaico completamente integrato. Realizzato da Enel Green Power con il film sottile flessibile UNI-SOLAR® di casa United Solar Ovonic, il progetto è nato dalla volontà di compensare l’impatto ambientale del meeting internazionale ed ha visto il supporto e la collaborazione tra i Ministeri dell’Ambiente italiano e messicano. L’impianto FV è il primo in Messico a fare uso della tecnologia all’avanguardia del film sottile.

La Conferenza ha l’obiettivo di rilanciare la discussione sui futuri impegni dei Paesi industrializzati nell’ambito del Protocollo di Kyoto e coinvolgerà circa 20.000 partecipanti provenienti da nazioni di tutto il mondo. Già dal 21 novembre, i 903 moduli FV UNI-SOLAR® installati sul tetto del Moon Palace Hotel entreranno in funzione, generando energia pulita. Si prevede che l’impianto della capacità di 139 kWp, produrrà 220 MWh, evitando l’emissione di 110 tonnellate di CO2.

“Questa installazione FV rafforza ulteriormente il nostro rapporto di collaborazione con Enel Green Power”– commenta Maarten van Cleef, Vicepresidente Sales Sud Europa per United Solar Ovonic, – “Essere stati scelti ancora una volta per la realizzazione di un importante progetto è per noi motivo di grande orgoglio. Oltre a darci l’occasione di firmare un vertice internazionale che vedrà tra i temi principali proprio lo sfruttamento delle energie rinnovabili, è una testimonianza concreta della qualità e dell’affidabilità della nostra tecnologia a film sottile tripla giunzione. I moduli UNI-SOLAR® sono stati scelti per la loro leggerezza (11 kg per metro quadrato era il massimo carico possibile sul tetto dell’hotel) e per la loro capacità di resistere alle estrazioni del vento. Una caratteristica, quest’ultima, particolarmente rilevante in aree come quella del Golfo del Messico. Anche quando l’uragano Paula ha attraversato la regione durante la prima fase di installazione, non abbiamo riportato alcun danno. I nostri moduli sono, infatti, testati per resistere a venti fino a 200 Km/h”.

Completato il più grande impianto fotovoltaico singolo d’Europa

SunEdison – l’operatore leader nei servizi di energia solare, parte di MEMC Electronic Materials – ha completato con successo l’interconnessione dell’impianto fotovoltaico da 70 megawatt costruito in provincia di Rovigo. L’impianto, la struttura singola più grande d’Europa, è stato completato e interconnesso in 9 mesi.

Il progetto è stato acquistato da First Reserve, attraverso la joint venture, già oggetto di comunicazione pubblica, stabilita tra First Reserve Corporation e SunEdison. Programmi di investimento gestiti o coordinati da Partners Group AG e Perennius Capital Partners SGR hanno partecipato al progetto con la joint venture First Reserve. E’ stato recentemente annunciato l’intervento in project finance per 276 milioni di euro con la partecipazione di alcune delle maggiori banche europee, tra cui Banco Santander, Unicredit Corporate Banking, Dexia Crediop, Natixis, Société Générale e Crédit Agricole. SunEdison è partner di minoranza nella joint venture e continuerà a curare le operazioni di gestione e manutenzione della struttura.

“Il completamento dell’impianto in meno di un anno, rappresenta una nuova pietra miliare all’interno del mercato fotovoltaico e in futuro diventerà lo standard per i maxi-progetti” sottolinea Carlos Domenech, Presidente di SunEdison. “SunEdison dimostra ancora una volta di saper eccellere nello sviluppo di progetti di grandi dimensioni e nella capacità di supporto alle istituzioni di governo nella promozione di iniziative legate alle energie rinnovabili.”

“SunEdison ha dimostrato di essere un leader affidabile ed efficiente nella creazione di progetti su larga scala come quello di Rovigo” commenta Mark Florian, Amministratire Delegato di First Reserve Energy Infrastructure. “Siamo orgogliosi di aggiungere questo progetto al nostro portfolio di infrastrutture energetiche e speriamo di poter sviluppare nuove opportunità attraverso la nostra joint venture con SunEdison. La combinazione di un sistema legislativo ben definito, un regime di incentivi e una buona esposizione solare sono caratteristiche attrattive del mercato fotovoltaico italiano”.

“E’ stato soprattutto l’impegno dei nostri partner di progetto locali e delle autorità regionali che ci ha permesso di ultimare l’impianto di Rovigo in tempi così rapidi” afferma Pancho Perez, General Manager di SunEdison EMEA. “Questo progetto è un esempio significativo di SunEdison nel proseguire lo sviluppo del settore fotovoltaico in Italia e nel resto d’Europa, Medio Oriente e Africa”.

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha indirizzato a Carlos Domenech, Presidente di SunEdison, una lettera di saluto e congratulazioni mettendo a tema la sfida che oggi rappresenta la questione energetica per l’Italia dalla quale derivano prospettive di crescita e competitività dell’economia nazionale.

L’impianto di Rovigo, nell’arco del suo ciclo di vita, genererà significativi risparmi in termini di inquinamento ambientale. Nel primo anno, il sistema produrrà energia in quantità equivalente al fabbisogno di oltre 16.500 famiglie, con un risparmio annuo di quasi 40mila tonnellate di CO2, paragonabile all’eliminazione dalle strade di 8.000 automobili.

Tre prodotti di Solarcentury rispondono alle linee guida del GSE

“Siamo davvero molto soddisfatti che tre dei nostri prodotti di punta soddisfino i principi e le regole tecniche della ‘Guida alle applicazioni innovative finalizzate all’integrazione architettonica del fotovoltaico’ pubblicata dal Gestore dei Servizi Elettrici a inizio dicembre – afferma Mario Micali, Country Manager Solarcentury Italia. Questi prodotti, dunque, avranno accesso a tariffe particolarmente interessanti che consentiranno di ottenere sino al 29% in più della normale tariffa prevista dal terzo conto energia”.

In ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Ministeriale 6/8/2010 per incentivare il fotovoltaico, il GSE ha pubblicato a dicembre la bozza della Guida che illustra i principi e le regole tecniche secondo i quali le diverse tipologie applicative possono richiedere una specifica tariffa incentivante.

Le tariffe per gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative rimarranno costanti per tutto il 2011, non subendo dunque i tre decrementi previsti per impianti su edifici (gennaio, maggio, settembre) e consentiranno di avere accesso a tariffe incentivanti molto più interessanti. Concretamente questo si traduce in un guadagno importante per i proprietari che sceglieranno l’integrazione innovativa. Per fare un esempio: un privato che installi un impianto fotovoltaico integrato con caratteristiche innovative da 4kWp avrà diritto, se entra in esercizio durante il 2011, a una tariffa di 0,44 €/kWh (nel 2010 era di 0,442€/kWh, quindi praticamente identica); lo stesso privato, se decidesse di installare un impianto non integrato avrebbe diritto a una tariffa più bassa (di 0,377€/kWh) che diminuirà ancora se i tempi si dovessero dilatare, passando a 0,36€/kWh in maggio e a 0,342€/kWh in settembre.

Elettronica Santerno partner di uno dei primi impianti fotovoltaici in Russia

L’impianto di 100 kW è suddiviso in due parti speculari per potenza, 50 kW ciascuna
Elettronica Santerno, azienda del Gruppo Carraro leader nella produzione di inverter, ha recentemente contribuito allo sviluppo di uno dei più significativi impianti fotovoltaici della Federazione Russa.
Situato nella regione di Belgorod, nella Russia europea occidentale, l’impianto di 100 kW è suddiviso in due parti speculari per potenza, 50 kW ciascuna.

Cuore del sistema, i due inverter solari SunwayTM TG 61 600V specificamente progettati per essere integrati in rete. Questi inverter sono in formato cabinet e hanno una potenza nominale di uscita di 47,1 kW e potenza di picco suggerita (campo fotovoltaico) di 55 kWp. Contraddistinti da compattezza, grande facilità di installazione e manutenzione, i SunwayTM TG 61 600V implementati nell’impianto russo hanno un’ampia disponibilità di funzioni e dispongono di un sistema di telecontrollo estremamente semplice e preciso.

Il progetto vede come end-user la società Alt-Energo, mentre l’installazione è stata seguita da Vieco e StroyPromSnab-L, in collaborazione con Zao Santerno di Mosca, società del gruppo attiva sul territorio russo nella progettazione, ingegnerizzazione, commercializzazione e assistenza post vendita degli inverter.

“Il momento decisamente positivo e di grande sviluppo che sta vivendo Elettronica Santerno trova conferme significative anche a livello internazionale. Oltre a consolidare dunque la nostra leadership in Italia negli inverter per il fotovoltaico, il nostro impegno si sta concentrando in modo molto significativo nel rafforzamento della nostra presenza a livello worldwide. Il progetto che ha visto la nostra partecipazione in Russia ci conferma la correttezza di una strategia aziendale che poggia le proprie fondamenta su qualità, innovazione e capacità di lettura delle esigenze dei differenti mercati”, ha dichiarato Franco Valentini, Direttore Marketing di Elettronica Santerno.

Il gasdotto che si regola col sole

Sergio Schiavoni, presidente del Gruppo Schiavoni
Avviati in Algeria i lavori per la realizzazione di un innovativo sistema ad energia fotovoltaica progettato dal Gruppo Schiavoni a servizio del gasdotto collegato al giacimento Menzel Ledjmet East. La Saipem (Gruppo Eni) ha infatti affidato alla Imesa spa, società del Gruppo Schiavoni, la progettazione e la fornitura di un sistema capace di garantire continuativamente l’energia elettrica alle stazioni di regolazione anche in condizioni particolarmente avverse: il gasdotto, che unisce il giacimento al sito di lavorazione, si sviluppa lungo 128 km in un’area desertica, dove le condizioni climatiche e geologiche sono particolarmente difficili e dove sarebbe molto costoso installare cavi elettrici.

“La soluzione era nel sole – spiega Sergio Schiavoni, presidente del Gruppo Schiavoni – abbiamo progettato un sistema di tredici impianti fotovoltaici indipendenti che assicurano l’energia elettrica ad ogni stazione in modo autonomo e senza interruzioni. Abbiamo effettuato uno studio specifico, insieme con Saipem, e progettato un sistema sperimentale, effettuando test di collaudo per alcuni mesi. Il sistema si è dimostrato estremamente efficace”.

Gli impianti lungo la condotta, posti a 10 km circa l’uno dall’altro, sono dotati del sistema “stand – alone”, ovvero sono provvisti di batterie che accumulano energia dal sole, assicurando l’alimentazione delle apparecchiature anche in assenza della luce necessaria, come accade di notte o durante una tempesta di sabbia. In questo modo viene assicurato il funzionamento delle valvole che regolano il flusso del gas e dei sistemi di trasmissione dati, che via rete forniscono informazioni sul gas in transito.

Un contratto da 1 milione di euro che il Gruppo Schiavoni ha acquisito grazie ad un’esperienza quarantennale nel settore dell’energia elettrica e alle elevate capacità nell’ingegnerizzazione. Il sistema dei tredici impianti fotovoltaici sarà completato entro un anno circa.

mercoledì 22 dicembre 2010

Un impianto fotovoltaico da 608 chilowatt renderà Argoclima energeticamente autonoma

La tecnologia italiana al 100 per cento di Argoclima adesso è al 100 per cento ecosostenibile e pulita. La storica società lombarda specializzata in prodotti e servizi per la climatizzazione, il trattamento dell’aria e il riscaldamento ha ultimato la posa dei pannelli fotovoltaici che la renderanno completamente autonoma dal punto di vista energetico.
L’impianto di Argoclima è composto da 2.832 pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino e la sua potenza complessiva pari a 608 chilowatt potrebbe agevolmente alimentare oltre 200 nuclei familiari con contatori standard da tre chilowatt. Con una superficie di 3.400 metri quadrati, riveste per intero la copertura del quartier generale di Gallarate, dove si trovano gli uffici amministrativi, le principali unità produttive e i centri di ricerca e sviluppo internazionali dell’azienda.
“Il progetto è stato portato a termine in meno di cinque mesi” dichiara Marta Molinari, responsabile per la sicurezza del marchio varesino “e in tempi da record; entro la fine di dicembre, Argoclima potrà provvedere da sé al suo fabbisogno energetico azzerando al tempo stesso l’impatto sull’ambiente”. Oltre a garantire elettricità pulita, l’installazione di questo impianto fotovoltaico consente infatti di disperdere circa 480 tonnellate di anidride carbonica in meno ogni anno.
Argoclima entra così in grande stile nella corsa alle energie alternative e alle fonti rinnovabili che caratterizza il panorama industriale italiano. Secondo il GSE (Gestore dei servizi energetici) il 33% della potenza fotovoltaica installata nel Paese alimenta imprese del settore manifatturiero. E in Lombardia il dato è addirittura superiore, perché raggiunge il 41%.
L’impianto fotovoltaico da 608 chilowatt è parte integrante delle strategie globali del gruppo per la riduzione dei consumi e delle emissioni dannose. A maggio i condizionatori di Argoclima si sono classificati all’ottavo posto della Eco Top Ten di Legambiente per l’efficienza energetica e la preferibilità ambientale che prendeva in considerazione ben 369 marchi internazionali.
La gamma del costruttore gallaratese comprende le pompe di calore iSERIES, alimentate con energie rinnovabili; e le caldaie della linea Condensy, progettate per il collegamento con impianti solari termici. Produttore di stufe a legna (Super e Mignon) o a pellet (la famiglia Bruciapellet 65, 80 e 110) dall’efficienza energetica rispettivamente superiore al 70 e all’86%, Argoclima commercializza con il marchio della controllata francese Technibel anche il sistema di riscaldamento e raffreddamento domestico Aquaset 3G. Compatibile con installazioni solari termiche, Aquaset 3G rende produce energia termica più di 4,7 volte superiore a quella elettrica consumata, riducendo di conseguenza consumi, costi di gestione ed emissioni di Co2.

Il Vaticano risparmia 310 tonnellate di anidride carbonica con il nuovo impianto fotovoltaico

Sono quasi 310 le tonnellate di anidride carbonica risparmiate nei primi due anni di attività dall’impianto fotovoltaico costruito da SolarWorld sul tetto dell’Aula Palo VI in Vaticano nel novembre del 2008. Merito dei 442 mila kWh di energia pulita prodotta in 24 mesi da un sistema costituito da più di 2.400 moduli solari che si estendono armoniosamente su una superficie di ben 5.000 mq, corrispondente a quella di un campo da calcio. Gli straordinari risultati di questo progetto, che vede unite la Santa Sede e SolarWorld - società tedesca leader mondiale nella costruzione di pannelli solari -, sono stati illustrati in occasione della presentazione del libro “L’energia del sole in Vaticano”, svoltasi oggi nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani.
L’azienda, con sede a Bonn, città dove l’attuale Papa Benedetto XVI è stato per molti anni vescovo, sulla scia dei frequenti richiami della Santa Sede all’importanza dello sviluppo delle energie alternative, ha voluto venire incontro alla volontà dello Stato del Vaticano di realizzare un impianto di conversione dell'energia solare. I pannelli sono stati montati sulla copertura ondulata dell'Aula delle Udienze, preservando la singolare estetica dell'edificio tardo barocco a due passi da San Pietro. I moduli, infatti, sono stati installati da SolarWorld in sostituzione dei pannelli in calcestruzzo, riproducendo la dimensione dei tegolini originali.
La potenza generata dall'impianto ogni giorno, viene inviata alle macchine inverter, convertita in energia alternata e poi trasferita alla cabina di trasformazione ubicata nel piano interrato della stessa Aula delle Udienze. L’energia elettrica pulita prodotta dal generatore solare viene immessa nella rete elettrica vaticana a parziale copertura dei consumi della stessa Aula e dei palazzi limitrofi.
“Abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di collaborare a questo libro che racchiude l’orientamento del Vaticano verso le tecnologie sostenibili, dei quali siamo orgogliosi partner - ha commentato Frank Asbeck, Presidente ed Amministratore Delegato di SolarWorld AG -. Con lo stesso entusiasmo due anni fa abbiamo concretizzato la volontà della Santa Sede di soddisfare parte del suo fabbisogno energetico con un impianto fotovoltaico, che sta dando giorno per giorno il proprio prezioso contributo a vantaggio della salute di tutto il pianeta”
Per questo tetto solare, il Vaticano ha ottenuto il Premio solare europeo del 2008, conferito da Eurosolar, l'associazione europea per le energie rinnovabili, per progetti innovativi e particolari riguardanti l'impiego di energie rinnovabili.

mercoledì 15 dicembre 2010

Assotermica: rivedere il decreto sulla promozione delle fonti rinnovabili

Paola Ferroli, presidente Assotermica
Il decreto legislativo di attuazione della Direttiva europea 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili, recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri in prima lettura il 30 novembre scorso, presenta uno sbilanciamento immotivato a favore del teleriscaldamento e a scapito delle tecnologie efficienti che ci vedono leader di settore. Questa è l’opinione di Assotermica, l’associazione che, in seno a ANIMA/Confindustria, riunisce i produttori di apparecchi e componenti per impianti termici.

“Riteniamo fondamentale perseguire una strategia politica di sostegno alle rinnovabili termiche – afferma Paola Ferroli, Presidente Assotermica - per colmare il grave ritardo ad oggi accumulato in questo settore e per concretizzare i grandi sforzi che il sistema industriale sta compiendo con ingenti investimenti. Il decreto è un’ottima occasione in tal senso, a patto che siano apportati alcuni importanti correttivi per aumentare la fiducia degli investitori e degli imprenditori, nonché tutto il sistema produttivo dell’articolata filiera delle rinnovabili in Italia”.

Ad oggi non sono richiesti agli impianti di teleriscaldamento alti valori di efficienza degli impianti di incenerimento. Non sono calcolate nemmeno le perdite della rete di distribuzione del calore agli utenti che devono sostenere tutte le tipologie di teleriscaldamento, anche non alimentate da fonti rinnovabili attraverso un fondo alimentato da una voce della bolletta del gas. Non si tiene conto degli altri sistemi alternativi anche più efficienti di generazione diffusa - quali il solare termico, il fotovoltaico e le pompe di calore.

“Per raggiungere il 17%, come quota di energia da fonti rinnovabili, si deve rafforzare al più presto anche la strategia per l’efficienza energetica nel nostro paese. – continua la Ferroli - Valorizziamo la nostra efficienza piuttosto che importarla. Non accettiamo il suggerimento di delocalizzare i progetti per l’utilizzo di rinnovabili e tantomeno la compravendita di “titoli obiettivo” sotto forma di “trasferimenti statistici” per raggiungere gli obiettivi 20/20/20”.

Per raggiungere la massima efficienza è sufficiente la riqualificazione del parco edilizio esistente piuttosto che spingere una manovra così ambiziosa sui nuovi edifici.
Nella bozza in esame viene meno anche l’obbligo di integrazione con fonti rinnovabili in occasione di nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti e di ristrutturazione degli impianti termici esistenti.

“Sarebbe dunque auspicabile amplificare tutte le possibili leve incentivanti come reintrodurre coefficienti premiali elevati anche per la riqualificazione degli edifici-impianti esistenti, comprendendo anche le riqualificazioni e ristrutturazioni sotto i 1000 mq negli obblighi, senza però decurtare il livello di incentivo - conclude Ferroli - Assotermica auspica che tali importanti criticità possano essere risolte nella bozza ora all’esame delle Commissioni Parlamentari nell’interesse dell’intero sistema-Paese”.

In giro sulla torre rotante di Dubai


Alta 313 metri, Rotanting Tower sorgerà con ogni probabilità a Dubai ma sono aperte trattative anche per realizzarla a Londra, Mosca, New York e Parigi. Il primo grattacielo rotante, la cui forma cambierà continuamente con lo scorrere delle ore, è un progetto made in Italy promosso dall’architetto David Fisher. Fra ciascun piano saranno presenti turbine eoliche ad asse orizzontale che produrranno ogni anno circa 1.200 MWh di energia, per un valore stimato di oltre 7 milioni di euro. Anche grazie ai generatori fotovoltaici presenti sull’involucro rotante, la produzione supererà abbondantemente i consumi dell’intero edificio compresi quelli richiesti dalla rotazione indipendente dei vari livelli.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Quale sarà la tecnologia a film sottile più utilizzata nei prossimi anni?

Su quale sarà la tecnologia a film sottile maggiormente utilizzata nei prossimi anni c’è molta discussione. “Alla fine - afferma Roland Scheer, esperto sul solare all’Istituto Hahn-Meitner (HMI) di Berlino - il prezzo deciderà tra le diverse tecnologie applicate oggi e nessuna presenta al momento limitazioni in termini di economia di scala”. Mentre per Paula Mints, della statunitense Navigant il silicio amorfo ha l’efficienza più bassa, tra il 6,5 e il 7% e con costi intorno ai due dollari Usa per Wp, ma è la tecnologia che risulterà più attraente per alcuni clienti. Molti produttori utilizzano il silicio amorfo, ma si sta sviluppando anche il Tellururo di Cadmio che possiede costi di fabbricazione più bassi, meno di 1,75 dollari per Wp, cosa che ha contribuito a superare la diffidenza iniziale che la presenza del Cadmio, potenzialmente tossico se disperso nell’ambiente, aveva suscitato tra gli operatori.

Problemi tecnologici, invece per il Diseleniuro di indio rame e il Diseleniuro di indio rame gallio, che possiedono oggi un’efficienza del 9% ma che pongono diversi problemi ai produttori, poiché sono ancora aperte questioni come la standardizzazione, la prevenzione dell’umidità per i moduli flessibili e l’uniformità della struttura.
In definitiva il mercato del film sottile sembra essere in movimento con un carico crescente di aspettative e interesse, superando lo sviluppo lento e le diffidenze degli anni passati.

Fonte: rivista Impianti Solari

In calo i prezzi del fotovoltaico, avanza la tecnologia a film sottile

Secondo l'industria svizzera Oerlikon, produttrice di film sottile - i moduli micromorfici tandem che sono formati da due celle associate di cui una in silicio amorfo e l’altra in silicio microcristallino - i costi di fabbricazione del film sottile amorfo dovrebbero attestarsi intorno a 0,7 dollari per watt, contro quelli del 2009 di 1,5 dollari per watt.

Secondo alcuni osservatori dell’industria fotovoltaica statunitense, inoltre, i prezzi del fotovoltaico dovrebbero ridursi a un tasso del 5-9% l’anno con un incremento dell’efficienza energetica e in questo quadro il film sottile parte avvantaggiato visto che possiede un basso costo per metro quadrato, che diminuirà ulteriormente, mentre l’efficienza potrebbe passare dall’8-12% del 2009 al 10-15% nel 2010 e fino al 14-20% nel 2030.

In definitiva gli osservatori ritengono che la capacità produttiva del film sottile supererà a breve i tassi di crescita già alti del fotovoltaico tradizionale, con buone possibilità di scendere al di sotto dell’euro per watt entro il 2010.

Fonte: rivista Impianti Solari

martedì 14 dicembre 2010

I pannelli fotovoltaici che si autoriparano

Da sempre la natura insegna e una ricerca del MIT di Boston condotta dal Dipartimento dell’Energia del prestigioso Istituto di ricerca lo conferma: il professore di ingegneria chimica Michael Strano, infatti, si è ispirato al comportamento delle piante (che dal sole non vengono distrutte ma che, con la fotosintesi, riciclano il loro “parco proteine” all’incirca ogni tre quarti d’ora) creando delle celle fotovoltaiche in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica e, soprattutto, di autoassemblarsi.

Una delle maggiori difficoltà dei produttori di pannelli fotovoltaici è il grado di invecchiamento degli stessi, visto che i materiali con i quali sono costruiti tendono ad essere distrutti dalla degradazione prodotta dalla loro interazione con i raggi solari. Per superare questo problema, i ricercatori del MIT hanno “copiato” il comportamento dei cloroplasti durante la sintesi clorofilliana; in pratica, le proteine contenute nei cloroplasti decadono sì (il professor Strano afferma che il processo avviene “come se l’ossigeno rompesse il ‘cavo’ che tiene unita la proteina”) ma le piante sono in grado di ri-assemblare la stessa proteina.

Il ricercatore, dunque, ha creato delle molecole sintetiche capaci di attivarsi alla luce solare liberando elettroni, organizzate in “centri di reazione” e mantenute su dischi di fosfolipidi. Questi dischi sono immersi in una soluzione grazie alla quale si legano spontaneamente a nanotubi di carbonio che, allineando i centri di reazione, funzionano anche da conduttori per raccogliere e incanalare il flusso di elettrodi liberato dai centri stessi. E quando un tensioattivo viene aggiunto a questa soluzione, ecco che i vari componenti si distaccano fra loro per poi (è questa è la novità) riassemblarsi perfettamente quando il tensioattivo (mediante una speciale membrana) viene rimosso.

La ricerca ha dimostrato che l’efficienza di questa struttura molecolare (nel processo di conversione luce-elettricità) è di circa il 40% ma il professor Strano ha dichiarato che, almeno teoricamente, il valore potrebbe salire al 100%. Ecco perché i risultati e le potenzialità di questa ricerca potrebbero essere in grado di offrire al mondo dell’industria una formidabile opportunità tecnologica, dando vita alla produzione su scala industriale di pannelli fotovoltaici capaci di “ripararsi”, eliminando così la caduta di efficienza e la necessità di sostituzione e riparazione dei pannelli dovuta, appunto, all’interazione fra i raggi solari e l’attuale materiale utilizzato nella realizzazione dei pannelli.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Il pannello fotovoltaico che si attacca come un nastro adesivo

La società americana Global Solar Energy ha creato un pannello fotovoltaico flessibile, ondulato ed applicabile direttamente sulle superfici interessate come un adesivo, senza ancoraggi. Il pannello può essere staccato e riattaccato più volte, riducendo i tempi ed i costi di installazione e coprendo una superficie maggiore grazie a “strisce solari” lunghe circa 5,70 m e larghe 45 cm. Il prezzo è simile a quello dei “tradizionali” pannelli solari al silicio policristallino. L’azienda sta attendendo la necessaria certificazione e conta di iniziare la produzione dei pannelli solari dall’anno prossimo.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

venerdì 10 dicembre 2010

Un documentario per la raccolta fondi del progetto di un impianto fotovoltaico in Senegal

ICIM, organismo di certificazione leader di mercato, sostiene il progetto di impegno sociale e ambientale in Africa promosso dalla ONG “Fratelli dell’Uomo” e co-produce il documentario che si propone di sensibilizzare sulle opportunità di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione dei villaggi africani attraverso l’energia solare.

ICIM, in linea con le proprie politiche tese alla sostenibilità sociale ed energetica, ha aderito con entusiasmo al progetto che avrà uno sviluppo concreto nel 2011 e che viene promosso in anteprima attraverso la proiezione del documentario “Il sole non ignora alcun villaggio”, realizzato in Senegal da Silvio Soldini e Giorgio Garini e co-prodotto da ICIM, il 14 dicembre 2010 a Milano, presso il Cinema Anteo.

Il progetto, voluto da Fratelli dell’Uomo, ONG che dal 1969 si occupa di solidarietà internazionale, intende portare l'energia fotovoltaica a 50 famiglie e installare 2 impianti fotovoltaici nel villaggio della regione del Mecké in Senegal. L’energia solare diventa quindi un aiuto concreto per contribuire a migliorare le condizioni di vita della popolazione dei villaggi africani.

Autorizzazioni degli impianti fotovoltaici: approvate le nuove linee guida

Dopo lunga attesa, con il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 10 settembre 2010 sono state finalmente approvate le nuove Linee guida per il procedimento autorizzativo previsto dall’articolo 12 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387.

Tali Linee Guida, entrate in vigore il 3 ottobre, sono destinate a disciplinare il procedimento per l’autorizzazione della costruzione e esercizio di impianti fotovoltaici e altre fonti rinnovabili nei prossimi anni, al fine di semplificare e rendere più veloce l’iter autorizzativo relativo alla costruzione ed esercizio di questi tipi di impianti.

Tutte le novità delle linee guida sulle autorizzazioni degli impianti fotovoltaici sono trattate dall'avv. Giulio Giuggioli dello Studio Legale Agnoli e Giuggioli in un approfondito articolo pubblicato sulla rivista Energia Solare & Rinnovabili di novembre, in edicola fino al 28 dicembre 2010.

Da Catania il pannello fotovoltaico che si collega direttamente agli elettrodomestici

Un pannello fotovoltaico in grado di funzionare senza “inverter” (il dispositivo che trasforma l’energia elettrica da continua ad alternata) è in arrivo dallo stabilimento StMicroelettronics di Catania. Il pannello potrà essere collegato agli elettrodomestici di casa, alimentandoli senza un convertitore (inverter), in quanto già dotato di una “junction-box”, cioè un miniconvertitore interno al modulo, in grado di trasformare l’energia solare prodotta dalle celle fotovoltaiche (a tensione continua) in corrente alternata usata nelle case.

Così l’energia può essere immessa nella rete elettrica domestica, senza macchinari e passaggi ulteriori, alimentando ogni dispositivo elettrico di uso comune. In caso di disconnessione, poi, la “junction box” invia un segnale ad una centrale dedicata, prevenendo furti e danneggiamenti, disconnettendosi dalla rete anche in caso di eventi come terremoti o trombe d’aria. “In un sistema standard da 3kW collocato sul tetto – spiega Matteo Lo Presti, direttore Systems Lab della St Microelettronics di Catania – abbiamo calcolato che la quantità di energia prodotta in più vada dal 5% al 12%.”

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Arriva Nausicaa, il mini-eolico in legno ideato a Pesaro

Un’interessante novità nel settore dell’energia eolica domestica è in arrivo da Pesaro. Si tratta di Nausicaa, una mini turbina eolica in legno ideale per i giardini delle abitazioni. Nausicaa è stata ideata ed è commercializzata dalla azienda Macht srl di Pesaro che da tempo ha deciso di produrre le proprie apparecchiature utilizzando solo materiali bio-compatibili e riciclabili: così le pale sono di legno naturale e le strutture sono fatte di alluminio riciclabile. Nausicaa è facilmente installabile, ha un diametro di due metri, pesa 25 kg ed è progettata sia per funzionare in modalità “stand alone” che in collegamento con la rete elettrica mediante un inverter, cioè un convertitore di energia elettrica da continua ad alternata. La potenza varia da 0,4 a 1,0 KW/p.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

giovedì 9 dicembre 2010

La bicicletta a pedalata assistita con batteria a energia eolica

Si chiama “Miss Courant D’air”, è stata realizzata dal designer Thierry Dumaine, ed è una bicicletta elettrica a pedalata assistita dotata di batteria che si ricarica con l’energia eolica. La bicicletta ha un unico corpo aerodinamico necessario al migliore convogliamento dell’aria e, al centro di ciascuna ruota, è stato installato un generatore che invia l’elettricità prodotta alle batterie al litio, necessarie per garantire l’autonomia della bici. In vendita online ad una cifra di 4950,00 euro, sul sito www.electree.fr

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Il bonsai coi pannelli fotovoltaici che ricarica i telefoni cellulari

Si chiama “Electree”, è opera di Vivien Muller ed è, allo stesso tempo, un oggetto di design e un pannello fotovoltaico portatile. Electree, infatti, riproduce le sembianze di un alberello bonsai ma, al posto delle foglie, ha dei piccoli pannelli fotovoltaici ed una batteria alla base, grazie ai quali può ricaricare i dispositivi mobili (telefoni cellulari ed assimilabili). 

La struttura è dotata di 42 celle che sono equivalenti a una superficie di 2.178 centimetri ², per un’altezza di circa 40cm. Una volta caricato, l’accumulatore del bonsai alimenta una porta USB a cui collegare gli apparecchi. Electree è disponibile in due colori, bianco e argentato ed è acquistabile direttamente online ad una cifra di 4950,00 euro, sul sito www.electree.fr

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Verso un'alternativa low cost della cella fotovoltaica

Ad oggi, il 90% dei pannelli fotovoltaici è realizzato in silicio. Come chiunque ben sa, la maggior parte di essi ha dimensioni non certo tascabili; inoltre, il processo di costruzione è ancora costoso e, per concludere, l’energia elettrica che viene generata all’interno delle celle fotovoltaiche è raccolta da un conduttore costruito in ossido di indio e stagno (ITO), che contribuisce non da poco sul prezzo finale.

Logica, dunque, l’attenzione con la quale le aziende di tutto il mondo seguono i risultati dei numerosi lavori di ricerca compiuti da Enti privati e Università internazionali, che hanno come obiettivo la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie per la realizzazione di celle solari, con un costo nettamente inferiore all’attuale.

La professoressa Yueh-Lin Loo guida, all’Università di Princeton, un numeroso gruppo di ingegneri e ricercatori chimici, e quest’anno la rivista National Academy of Science ha pubblicato i risultati di una loro ricerca, una tecnologia per produrre una plastica trasparente, facilmente lavorabile e ottima conduttrice di elettricità. Guarda caso, le basi fondamentali che un materiale deve possedere per essere impiegato nella costruzione di celle fotovoltaiche.

L’equipe guidata da Yueh-Lin Loo è riuscita a sperimentare positivamente una tecnologia che consente la lavorazione del polimero rispettando le sue caratteristiche (ovvero, come spiega la Loo “processandoli in modo tale da realizzare qualcosa di utile senza degradare la loro capacità conduttiva”). I ricercatori hanno infatti scoperto che, se trattato con un particolare acido, il polimero, una volta processato, non impedisce più il passaggio della corrente.

La Loo ha poi affermato che, una volta risolto il problema della conduttività, sarà molto facile “dare alla plastica qualunque forma ci torni utile mantenendo intatte le sue qualità” (trasparenza e malleabilità). Per quanto riguarda l’aspetto economico, se questa plastica si dimostrasse capace di sostituire l’ITO nella realizzazione dei conduttori, il valore del risparmio per il processo realizzativo può spingersi anche all’80% del totale. C’è però ancora un ma, e riguarda la durata dei materiali, ancora inferiore al caro, vecchio ossido di indio e stagno.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Il pannello fotovoltaico in plastica potrebbe durare più a lungo

Il gruppo di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto Nazionale di Nanotecnologia , unitamente ad un team dell’Università di Alberta, entrambi in Canada, hanno concluso con successo un progetto di ricerca teso a sviluppare un prototipo di pannello fotovoltaico in plastica in grado di superare le poche ore di attività che attualmente sono lo standard.

Il team di ricerca, guidato da David Rider, è riuscito a sviluppare un polimero molto più resistente e durevole di quelli ad oggi utilizzati per costruire l’elettrodo delle celle solari, e un prototipo di cella solare opportunamente realizzato ha funzionato per ben 500 ore e, ancor più importante, ha successivamente continuato a funzionare per quasi otto mesi prima di danneggiarsi irrimediabilmente (ma, sembra, più per i continui trasporti fra un laboratorio e l’altro che non per un processo di degradazione del materiale).

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Con i jeans si produrranno pannelli fotovoltaici

Pare proprio che le strutture organiche possano presto diventare la base per la produzione di pannelli fotovoltaici. I ricercatori della Cornell University (un ateneo nello stato di N.Y. che conta una quarantina di Nobel nella sua secolare storia), guidati dal professore di chimica e biologia William Dichtel (con il prezioso aiuto della National Science Foundation, che ci ha messo i soldi), in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Chemistry, hanno sostenuto che è possibile sfruttare delle molecole organiche attualmente utilizzate nei processi di tintura e colorazione dei jeans per costruire delle strutture organiche in grado di diventare la base per la realizzazione di pannelli solari. Il tutto, con costi irrisori rispetto al diffusissimo silicio oggi impiegato.

Questo perchè i materiali fotovoltaici organici (derivati da composti del carbonio) possiedono una particolare (ed econo-mica) caratteristica: quella di poter essere spalmati su ampie superfici. I ricercatori della Princeton hanno utilizzato dunque alcune molecole che si trovano, oltre che nei coloranti per i jeans, nell’inchiostro delle penne, le ftalocianine, molecole che assorbono l'energia solare riconvertendola in energia elettrica, ottenendo (in laboratorio) una struttura simile a quella di una cella fotovoltaica.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Inaugurato il Parco del Sole, l'impianto fotovoltaico di oltre 50.000 metri quadrati

Lo scorso 2 dicembre è stato inaugurato il “Parco del Sole”, l'impianto fotovoltaico esteso su una superficie di oltre 50.000 mq e sito nel comune di Castelnuovo Rangone (MO). Con oltre 2 MWp allacciati alla rete, è il più grande impianto fotovoltaico della provincia emiliana, nato dalla Joint Venture tra l’EPC Contractor Enerpoint S.p.A., la holding di investimenti Fin Poker S.r.l., l’impresa edile Sogemont S.r.l., l’installatore fotovoltaico Spazio Energia S.r.l. e lo Studio Tecnico Torricelli. L’impianto fotovoltaico ha una produzione annua di circa 2.442 MWh di energia elettrica, che potranno soddisfare i bisogni energetici di 1.000 famiglie e contribuiranno a ridurre le emissioni di anidride carbonica di 1.270.000 kg l’anno.

Per dare vita al “Parco del Sole” Enerpoint e i partner del progetto hanno messo in campo tutto il loro know how nella progettazione e realizzazione di grandi parchi fotovoltaici nonché l’eccellenza tecnologica delle forniture: 9.030 moduli fotovoltaici Schott Solar al silicio policristallino da 230 Wp, gli inverter centralizzati Power One (1 PVI 275 e 5 PVI 300), le strutture interamente in alluminio Vettaflex e il sistema di controllo e monitoraggio a distanza e‐solar. Per l’installazione e la costruzione delle cabine in media tensione Enerpoint si è affidata a Sogemont, impresa edile specializzata in parchi fotovoltaici e Spazio Energia, consorzio di imprese del modenese attive nell’installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici dal 2004.

“Ho pensato di portare anche nella provincia di Modena un impianto di grandi dimensioni, elevata qualità e di impatto ambientale limitatissimo, dando anche un impulso importante alla produzione di energia fotovoltaica, sia a beneficio della comunità locale che delle imprese del territorio che, in un momento di crisi economica, hanno potuto sviluppare un know how specifico in un settore dalle grandi potenzialità”, afferma Davide Lolli, ideatore del progetto e AD di Parco del Sole. Secondo Paolo Rocco Viscontini, presidente e AD di Enerpoint S.p.A. “La rivoluzione energetica passa anche dagli impianti a terra come Parco del Sole, ma sempre affiancati a tanti piccoli e medi impianti, residenziali e aziendali. Per Enerpoint anche il fotovoltaico a terra, oltre al fotovoltaico sugli edifici, può contribuire al passaggio dalla produzione centralizzata di elettricità alla generazione distribuita, per creare energia elettrica pulita laddove serve di più, riducendo le dispersioni energetiche”.

venerdì 3 dicembre 2010

Green Job: le energie rinnovabili verso una crescita occupazionale

Presto i “Green Job”, vale a dire i lavoratori “verdi” legati allo sviluppo sostenibile e alle tecnologie delle energie rinnovabili e degli impianti fotovoltaici saranno molti di più. Ammontano infatti a 4milioni i nuovi posto di lavoro, che andranno a sommarsi agli attuali 11milioni, previsti dal rapporto Green Job: Towards Decent Work in a Sustainable, Low-carbon World, realizzato da due agenzie delle Nazioni Unite, l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) e l’Oil (Organizzazione internazionale del Lavoro), presentato a Milano durante il convegno internazionale del progetto Gjusti “Progettare, lavorare, pensare il futuro della Terra”.

Il rapporto prefigura una grande opportunità per il futuro imminente: quello di coniugare l’aumento della occupazione con la tutela dell’ambiente, trasformando e adattando a ciò le tradizionali compentenze e professionalità alle nuove opportunità che offre la Green Economy.

L’agricoltura, l’industria, i servizi, la pubblica amministrazione, l’approvvigionamento energetico, l’edilizia e i mezzi di trasporto sono i settori in previsione con le più alte opportunità di sviluppo occupazionale.
La condicio sine qua non affinché le previsione del rapporto si avverino sta nella necessità di mantenere l’attuale trend di investimento da parte dei Paesi.

Disponibile il corso di formazione online sull'installazione degli impianti fotovoltaici

E' online il nuovo corso di aggiornamento professionale di Tecniche Nuove rivolto a installatori, impiantisti, progettisti, esperti di risparmio energetico, energy manager.

Il corso è indirizzato alla formazione di specialisti nel settore dell’installazione e manutenzione dei pannelli fotovoltaici, con particolare attenzione a tecniche e normative fondamentali per una corretta installazione e cura degli impianti fotovoltaici e ai metodi per operare in modo indipendente e con esito positivo nell’applicazione delle tecnologie fotovoltaiche. Introduzione alla tecnologia del fotovoltaico, alle autorizzazioni degli impianti fotovoltaici, alla valutazione e ai criteri di scelta per i principali componenti e apparati, l’installazione di un impianto fotovoltaico passo per passo, il mercato fotovoltaico.

Il corso si divede in 8 muoduli e il tempo di studio è pari a 8 ore.

Energie Rinnovabili: sì del Consiglio dei Ministri a schema decreto

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del decreto legislativo sulla promozione dell’uso di sistemi di energie rinnovabili.
Nel comunicato della Presidenza del Consiglio si legge: ”E’ stato altresì approvato in via preliminare (per l’invio ai pareri della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari) uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.

”Il provvedimento – si legge ancora – mira al potenziamento e alla razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza energetica e l’utilizzo di energia rinnovabile ed ha fra gli obiettivi principali quello di diminuire gli oneri ‘indiretti’ legati al processo di realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (dall’autorizzazione alla connessione, all’esercizio), cosi’ da potere intervenire riducendo i costi specifici di incentivazione. Si raggiunge in questo modo il duplice obiettivo di incrementare la produzione di energie rinnovabili per rispettare i target europei e di ridurre gli oneri specifici di incentivazione a carico dei consumatori finali di energia.

Questi gli strumenti di incentivazione previsti dallo schema: incentivo per il biometano immesso nella rete; fondo a favore dello sviluppo dell’infrastruttura per il teleriscaldamento e il teleraffreddamento; incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili; contributi per la produzione di energia termica da piccoli impianti; potenziamento del sistema di incentivi per l’efficienza energetica, attraverso i certificati bianchi; fondi in favore dello sviluppo tecnologico ed industriale”.

giovedì 2 dicembre 2010

In Inghilterra cento turbine eoliche per il parco off shore più grande del mondo

È stato inaugurato il 25 settembre in Inghilterra (al largo di Foreness Point, nel Kent) il parco eolico offshore (situato in mare, in acque poco profonde non lontane dalla costa) più grande del mondo.

Si chiama “Thanet Offshore Wind Farm” ed è stato realizzato dalla società svedese Vattenfall. Le turbine eoliche sono più di 100, ma diventeranno 340 entro 4 anni. Ciascuna turbina eolica ha una potenza di 3 MW per una potenza complessiva di 300 MW. Il parco si estende su una superficie di 35 km quadrati a 12 km dalla costa, in acque con una profondità massima di 25 metri.

L’obiettivo è aumentare del 30% la capacità complessiva dell’eolico offshore inglese soddisfacendo la domanda di elettricità da energia eolica di 200 mila utenze domestiche.

Fonte: rivista Energia Solare & Rinnovabili

Come funziona il pannello fotovoltaico

L’insieme degli strati che compongono i pannelli fotovoltaici è detto sandwich. Il cuore del modulo fotovoltaico di tipo classico è composto da fragili celle di silicio in forma cristallina, un semiconduttore che, se colpito da una fonte elettromagnetica, rilascia elettricità; più precisamente, i fotoni provenienti dal sole forniscono l’energia sufficiente a permettere il rilascio di elettroni: è l’effetto fotovoltaico, osservato da Becquerel già nel 1839. Sulle celle sono chiaramente visibili i conduttori elettrici, saldati direttamente sui wafer, ossia le sottilissime fette di silicio.

LA STRUTTURA P-N
Gli elettroni vengono poi raccolti nei conduttori posti sopra le celle e, grazie alla particolare struttura p-n delle celle di silicio (silicio drogato), convogliati verso il basso, e la corrente elettrica di tipo continuo generata da questo processo è riversata nel circuito elettrico. Le celle sono unite fra loro tramite strisce di metallo conduttore e assemblate fra due strati di acetato di vinile (EVA) su un apposito sostegno in materiale isolante e termico quale il Tedlar, un polimero brevettato dalla DuPont.

MAI TROPPO CALDO
È fondamentale che il materiale utilizzato come supporto non sia soggetto alla dilatazione termica, poiché i moduli fotovoltaici tendono a surriscaldarsi. Per lo stesso motivo, all’interno del modulo possono essere inseriti dei diodi semiconduttori che evitano l’eccessivo calore. Analo-gamente, al momento della costruzione dell’impianto fotovoltaico, è opportuno prevedere una corretta aerazione del retro dei pannelli ed evitarne l’installazione sui cosiddetti “tetti caldi” tipici delle coperture piane.
Ulteriori info

Fonte: Energia Solare & Rinnovabili

Arriva il PC alimentato a energia solare

Per ora è solo un prototipo ma potrebbe essere diffuso su larga scala tra un anno. Si tratta di un tablet computer, più piccolo di un pad, alimentato a energia solare (con pannelli fotovoltaici piccolissimi) che costerà solo 37 dollari ( circa 27 euro), ma già si parla di una possibile riduzione del prezzo fino a 10 dollari.

Il prototipo è sviluppato presso l’Indian Institute of Technology ed utilizza tecnologia touchscreen ed una variante del sistema operativo Linux. Le funzionalità saranno solo quelle essenziali e il pc non sarà dotato di hard disk interno ma userà una memoria flash espandibile (come l’ipad), un browser per navigare in internet e, grazie al “cloud computing”, accedere alla versione on line dei maggiori programmi, senza necessità di installarli.

Avrà un elaboratore di testi e funzionalità di videoconferenza. Il progetto del computer è stato finanziato dal Governo Indiano, che sta cercando aziende in grado di produrlo in serie, per combattere l’analfabetismo e aiutare i giovani studenti meno abbienti.

Dal 2011 prezzi dei moduli fotovoltaici in calo

Lo studio di un autorevole istituto di ricerca americano sul mercato fotovoltaico, ipotizza per il 2011 un surplus produttivo di pannelli fotovoltaici. Fra le ricadute positive, il raggiungimento della grid parity in alcuni Paesi, già nel 2013.

Se nel 2008 l’offerta di pannelli solari era nettamente inferiore rispetto alle richieste del mercato, oggi la tendenza si sta completamente ribaltando e nel 2011 si profila addirittura un eccesso di produzione, fatto che inevitabilmente determinerà, secondo le ineluttabili leggi dell’economia, un importante calo dei prezzi di vendita dei moduli.

Ad affermarlo è lo studio The New Solar Market realizzato da Pike Research, istituto di ricerca americano specializzato nelle analisi di mercati mondiali, che parla di un attuale surplus produttivo stimato di circa 8,3 GW. Secondo gli analisti, il mercato fotovoltaico continuerà a crescere con quota media del 15% sino a raggiungere i 19 GW installati su base annua nel 2013. L’Italia, sempre secondo lo studio, si pone fra i mercati più coinvolti insieme agli Stati Uniti e alla Cina. I prezzi più competitivi, afferma Pike Reaserch, consentiranno di raggiungere, in alcuni Paesi, la grid parity già nel 2013, pareggiando il costo fra energia solare fotovoltaica e quella prodotta con fonti tradizionali. L’analisi di Pike Research, inoltre, identifica come vincenti sul mercato le aziende che saranno in grado di proporre un “sistema integrato”, cioè prodotti ma anche servizi: progettazione, permessi, installazione.